Per favorire la crescita del Paese la proposta di Civiltà Italiana è abbattere il debito pubblico di 400 / 500 miliardi e  liberare risorse da destinare agli investimenti ed alla riduzione delle imposte. Affinché l’Italia torni a crescere bisogna avere il coraggio di fare le Riforme. Solo il recupero dei consumi e degli investimenti, però, può creare posti di lavoro in maniera significativa per ridurre la disoccupazione e quella giovanile in particolare. Occorre creare un fondo unico, che potrebbe essere denominato  “Fondo Italia”, nel quale immettere tutto ciò che è da privatizzare, non solo le poche aziende rimaste nelle mani dello stato ma anche tutte le municipalizzate e i circa 550 miliardi di immobili. Il “Fondo Italia” emetterà obbligazioni per un valore pari a quello dei beni che man mano verranno conferiti, i quali – è bene specificarlo- costituiranno la vera e reale garanzia per tutti gli investitori. I ricavi delle obbligazioni, sottoscritte dai privati, banche, assicurazioni e investitori esteri, verranno versati al conto capitale dello Stato onde ridurre il debito. Va da sé che chi possiede le obbligazioni del fondo potrà contare su una cedola bassa (perché garantita dai beni) ma sicura; inoltre potrebbe essere prevista la possibilità di erogare agli investitori un ulteriore bonus dividendi qualora i ricavi delle vendite dei beni superassero il valore di base al quale sono stati trasferiti dallo Stato al “Fondo Italia” (e questo è altamente probabile perché le stime di 1000 miliardi del patrimonio pubblico sono state fatte a prezzi stracciati).

La Riforma del fisco per Civiltà Italiana prevede l’aliquota unica al 25 % con no-tax area fino a 15.000 euro o progressiva 23 / 24 / 25 %, contestuale riforma del codice Penale con inasprimento pene per reati di evasione fiscale.

In altre parole : Riduzione delle tasse per incentivare il lavoro e la produzione.